Parole che devi conoscere se sei ADHD o conosci qualcuno ADHD
HYPERFOCUS
Hyperfocus o iperfocalizzazione in italiano, è una parola utilizzata nel contesto dell'ADHD per descrivere un fenomeno in cui una persona ADHD si dedica intensamente e in modo prolungato ad un'attività, spesso al punto da ignorare tutto ciò che la circonda, perdere il senso del tempo, dimenticarsi di mangiare e bere o scordarsi responsabilità importanti.
E’ importante sapere che l’hyperfocus può rappresentare un aspetto positivo dell’adhd, ma può anche comportare sfide quando interferisce con altre responsabilità o impegni.
La conoscenza di questo meccanismo può aiutare le persone con adhd a gestire l’hyperfocus per renderlo più funzionale nella vita quotidiana.
STIMMING
Se hai l’adhd o conosci qualcuno con un disturbo del neurosviluppo o che rientrano nello spettro autistico allora forse sai di cosa sto parlando.
Lo stimming è un comportamento ripetitivo che spesso viene osservato in persone con disturbi dello spettro autistico (DSA) o altre condizioni neurodiverse.
È una forma di auto-regolazione sensoriale e può includere azioni come agitare le mani, dondolare il corpo, fare rumori ripetitivi o toccare oggetti in modo ripetitivo.
Lo stimming, che apparentemente non serve a nulla e in qualche caso spaventa chi osserva, è un meccanismo di adattamento che viene utilizzato dalla persona in situazioni straripanti.
Può servire ad integrare stimoli che non riesce a ricevere dall’ambiente esterno, ma anche a proteggersi da ambienti troppo stimolanti.
Lo stimming può aiutare nella gestione di una crisi emotiva, nella regolazione di emozioni troppo intense, ad alleviare il sovraccarico sensoriale o può essere il modo in cui una persona esprime il proprio disagio.
È importante notare che lo stimming non è necessariamente dannoso e può essere una forma di espressione e di coping per chi lo pratica.
SENSORY ISSUES
I problemi sensoriali o sensory issues in inglese si riferiscono a una variazione o una sensibilità intensificata rispetto alle percezioni sensoriali, come il tatto, l'udito, la vista, l'olfatto e il gusto.
Questi problemi possono manifestarsi in una varietà di modi e sono spesso associati a condizioni neurodiverse come l'autismo, l'ADHD e il disturbo del neurosviluppo.
Le persone con problemi sensoriali possono reagire in modo più intenso o diverso rispetto agli stimoli sensoriali comuni.
Ad esempio, possono essere ipersensibili al rumore, reagendo in modo eccessivamente negativo a suoni che altri potrebbero non percepire o non trovare fastidiosi.
In alternativa, possono essere iposensibili, ovvero meno reattive a stimoli sensoriali e potrebbero cercare stimolazioni sensoriali più intense.
I problemi sensoriali possono influire sul benessere e sul comportamento delle persone.
Le strategie di gestione, come l'utilizzo di protezioni uditive o la modifica dell'ambiente, possono essere utili per aiutare chi ha problemi sensoriali a gestire meglio le loro reazioni e adattarsi alle sfide quotidiane.
COMORBIDITA’ O COMORBILITA'
Una comorbilità è una condizione medica o psicologica aggiuntiva o concomitante che si verifica in una persona che già ha un disturbo o una malattia.
In altre parole, è la presenza simultanea di due o più disturbi medici o condizioni in una stessa persona.
Una comorbidità dell'ADHD si riferisce alla presenza simultanea dell'ADHD con una o più altre condizioni mediche o disturbi psicologici in una stessa persona.
In altre parole, quando una persona con ADHD manifesta anche altre condizioni mediche o psicologiche, si parla di comorbilità.
NEURODIVERGENTE
Il termine "neurodivergente" si riferisce a individui il cui funzionamento cerebrale e comportamentale si discosta dalla norma.
In altre parole, una persona neurodivergente ha un modo unico di pensare, elaborare le informazioni, e interagire con il mondo che può differire da quanto comunemente considerato "normale".
La neurodivergenza comprende una vasta gamma di condizioni e sfumature. Alcuni esempi di condizioni neurodivergenti includono l'Autismo e ADHD.
Ognuna di queste condizioni ha le proprie caratteristiche, ma tutte rappresentano una forma di diversità neurologica.
Essere neurodivergente non significa essere "difettosi" o "anormali". Piuttosto, indica una diversità di funzionamento che può portare a prospettive uniche, abilità straordinarie e un modo speciale di contribuire alla società.
NEUROTIPICO
Il termine "neurotipico" si riferisce a individui il cui funzionamento cerebrale e comportamentale si allinea con ciò che è generalmente considerato "normale" o "tipico" nella società.
In altre parole, una persona neurotipica ha un modo di pensare, elaborare le informazioni e interagire con il mondo che rientra nei parametri previsti dalla maggioranza delle persone.
Le persone neurotipiche costituiscono la maggioranza nella società e seguono tipicamente lo sviluppo neurologico e comportamentale previsto per la loro età.
Tendono a dimostrare capacità di comunicazione, interazione sociale e adattamento alle situazioni di vita quotidiana senza ostacoli significativi.
È importante notare che il termine "neurotipico" non implica che queste persone siano prive di sfide o difficoltà nella vita, ma piuttosto che il loro funzionamento rientra all'interno dei parametri considerati "normali" nella società.
MELTDOWN
Un "meltdown" nell'ambito dell'ADHD e dell'autismo è un termine utilizzato per descrivere una reazione intensa e improvvisa a situazioni di stress, sovraccarico sensoriale o emotivo.
Questa reazione è spesso caratterizzata da una perdita di controllo emotivo e comportamentale e può manifestarsi in vari modi, tra cui pianto, urla, frustrazione, rabbia, panico o comportamenti impulsivi.
I meltdowns sono spesso scatenati da situazioni che possono essere percepite come opprimenti o sopraffacenti da parte della persona autistica o ADHD.
Queste situazioni possono variare ampiamente da individuo a individuo, ma per quanto riguarda me includono:
Sovraccarico sensoriale: Troppi stimoli sensoriali, come rumori forti, luci luminose o ambienti affollati.
Stress emotivo: Situazioni stressanti o emotivamente intense.
Cambiamenti improvvisi: L'improvviso cambiamento di routine o la necessità di adattarsi a una nuova situazione o nuove persone.
È importante notare che un meltdown non è un comportamento deliberato o voluto da parte della persona. Si tratta piuttosto di una risposta emotiva e comportamentale involontaria alle circostanze stressanti.
Gli individui autistici o ADHD possono spesso sentirsi sopraffatti dai loro stessi meltdowns e possono avere bisogno di supporto e comprensione da parte degli altri per superarli.
Per chiunque interagisca con una persona con ADHD, è importante essere empatici, offrire sostegno e cercare di evitare o mitigare situazioni che potrebbero scatenare meltdowns, quando possibile.
EVITAMENTO
L'evitamento nell'ADHD è un comportamento in cui la persona ADHD tende a rimandare o evitare compiti, attività, situazioni e responsabilità che richiedono uno sforzo mentale, fisico e/o emotivo elevato.
Questo comportamento è spesso legato alle sfide che le persone con ADHD affrontano nella gestione del tempo, nell'organizzazione e nella regolazione delle proprie emozioni.
Le persone con ADHD possono sentirsi sopraffatte da alcune attività o da alcune situazioni, di conseguenza, possono sviluppare l'abitudine di procrastinare, rimandare o evitare queste attività.
OVERWHELMED
"Overwhelmed" in italiano si traduce come "sopraffatto" o "sovraccarico".
Si riferisce a uno stato in cui una persona con ADHD si sente sopraffatta, cioè sopraffatta da una quantità eccessiva di informazioni, stimoli, compiti o situazioni che richiedono la sua attenzione o la sua gestione.
Questa sensazione di sopraffazione può portare a disagio, ansia e difficoltà nel concentrarsi o nell'affrontare le responsabilità.
Eccesso di stimoli: Le persone con ADHD possono essere particolarmente sensibili a stimoli esterni, come rumori forti, luci luminose o situazioni caotiche. Troppi stimoli contemporanei possono far sì che si sentano sopraffatte.
Molti compiti o responsabilità: La gestione di più compiti, responsabilità o scadenze può diventare complicata per chi ha l'ADHD. La sensazione di dover far fronte a troppe cose contemporaneamente può portare a sentirsi sopraffatti.
Difficoltà nell'organizzazione: La pianificazione e l'organizzazione possono essere sfidanti per le persone con ADHD, il che può aumentare la sensazione di sopraffazione quando si tratta di gestire le attività quotidiane.
Stress emotivo: Situazioni stressanti o emotivamente intense possono contribuire a sentirsi sopraffatti. Ad esempio, conflitti interpersonali o situazioni di vita difficili possono aumentare il senso di sopraffazione.
Difficoltà nella regolazione dell'attenzione: Le persone con ADHD possono avere difficoltà a mantenere l'attenzione su un compito o a spostare l'attenzione da una cosa all'altra. Questo può portare a una sensazione di dispersione e frustrazione.
MASKING
Il "masking" nell'ADHD è un termine che si riferisce a un comportamento in cui una persona con il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) cerca di nascondere o sopprimere i sintomi o i tratti tipici dell'ADHD per adattarsi all'ambiente o alle aspettative sociali.
Questo comportamento è spesso osservato in risposta alla pressione sociale o al desiderio di evitare il giudizio degli altri.
Le persone che fanno masking tendono a nascondere o minimizzare i comportamenti tipici dell'ADHD, come la difficoltà di concentrazione, la dimenticanza, la disorganizzazione o l'iperattività.
Questo può comportare uno sforzo costante per cercare di adattarsi a norme sociali o aspettative.
Il masking richiede uno sforzo significativo e costante. Le persone possono sentirsi esauste nel cercare di mascherare i loro sintomi e possono sperimentare uno stress notevole nel farlo.
Il masking spesso si verifica in ambienti in cui le caratteristiche dell'ADHD potrebbero non essere ben accettate o potrebbero essere percepite come svantaggiose, come a scuola, sul posto di lavoro o in certi contesti sociali.
Alcune persone con ADHD possono sentirsi costrette a nascondere chi sono veramente per essere accettate dagli altri. Nascondere i tratti dell'ADHD può comportare una perdita di autenticità, poiché la persona potrebbe sentirsi costretta a non essere se stessa per soddisfare le aspettative degli altri.
Il masking può avere sia aspetti positivi che negativi. Da un lato, può aiutare una persona a funzionare meglio in determinate situazioni sociali. Dall'altro lato, può comportare stress, disagio e una sensazione di non essere compresi o accettati per chi si è realmente.
È importante riconoscere che il masking nell'ADHD può essere una strategia di adattamento che alcune persone scelgono di utilizzare, ma può comportare un prezzo emotivo e comportamentale molto alto.
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